Ho incontrato Lass al Café de la danse di Parigi il 23 Maggio ed è stato amore a prima vista. Grazie alla gioventù passata tra le strade di Dakar Lass ha subito ricevuto un'impronta musicale di notevole fattura.
Sin dall'adolescenza è stato letteralmente rapito dai suoni del territorio come quelli dell'artista Youssou N'Dour legato al suono tradizionale mbalax, dell’Orchestra Baobab arrivando poi a frequentare le serate di rumba congolese organizzate da suo fratello.
Ecco la piccola chiacchierata con Lass al Café de la danse di Parigi:
V: Com'è andato il concerto?
L: Il concerto è andato davvero bene. Ci siamo divertiti con il pubblico ed è stato un vero piacere.
Il tuo nuovo album Passeport. Cosa significa per te?
Passeport vuole comunicare che in alcuni posti del mondo esiste ancora una vera e propria ingiustizia che non dà la possibilità a determinati popoli di essere uguali ad altri in termini di diritti.
Credo che tutti debbano avere la stessa possibilità di accesso al passaporto per viaggiare, confrontarsi con altri popoli ed altri continenti.
Cosa significa il Senegal per te?
Il Senegal è il mio paese di origine e per questo gli devo tanto. Amo la popolazione senegalese, la gentilezza e il calore che la contraddistingue. Ogni volta che posso vado a trovare la mia famiglia ed è sempre una festa! Essere nato lì per me è un grande vanto: una palestra di vita che aiuta in qualunque posto del mondo tu ti trova.
Un tuo augurio per il Senegal
Spero che il Senegal si sviluppi e che prosperi. In generale, il mio territorio è ricco di sfumature ma soprattutto di potenzialità che vengono quotidianamente espresse pur non essendo riconosciute in Occidente. Sogno un mondo che realmente diventi globalizzato permettendo di far conoscere le nostre realtà al grande pubblico per abbattere stereotipi e pregiudizi.
Grazie a Lass per la chiacchierata